Questa mamma coraggiosa ha deciso di adottare una bambina. Non sapeva fosse sorella del primo figlio

Nel maggio 2017 Katie Page ha realizzato un suo grande desiderio adottando il bambino Grayson. E nel mese successivo, alla neo-mamma è stata presentata una bambina appena nata, anch'essa bisognosa di cure. Quando Katie ha avuto entrambi i piccoli a casa sua, ha realizzato una scoperta davvero sorprendente...

Katie è nata a Birmingham, in Alabama, e solo successivamente si è trasferita a Denver. Nel novembre 2014 ha ottenuto un lavoro alla GE Johnson, una società di costruzioni con sede in Colorado. Si occupa di servizi integrati e supervisiona una serie di progetti edilizi.

Prima di entrare in GE Johnson, Katie ha dovuto affrontare gli strascichi di un difficile divorzio. Durante un lungo periodo si è impegnata in una profonda ricerca interiore nel tentativo di rimettere in carreggiata la sua vita. Rendendosi così conto di aver bisogno di cambiamenti significativi.

"Era come se Dio mi stesse chiedendo di essere una donna molto diversa da quella che ero in quel momento", ha scritto Katie in un post del 2018, sul suo blog ‘Wood + Grace’. "Ricordo di essermi guardata allo specchio una mattina e di aver pianto, perché la donna che vedevo non era quella che desideravo essere".

"Mi sono quindi impegnata a cambiare la mia vita e renderla appagante, in modo da poterne essere orgogliosa", ha aggiunto Katie. In quello stesso anno, ha infatti ottenuto il lavoro alla GE Johnson, e ha anche intrapreso un ambizioso progetto: l'acquisto di una nuova casa che, come ha raccontato lei stessa, era decisamente "da sistemare".

"Per trasformare la casa da me comprata in quello che volevo diventasse, era necessario un lungo lavoro – e per potermela permettere, avrei dovuto mettermi all’opera in prima persona", ha scritto Katie in un suo post sul blog. "La casa era enorme, aveva quattro camere da letto. All’epoca raccontavo ai miei amici che era destinata a essere qualcosa 'di più', anche se in realtà non sapevo realmente cosa significasse 'di più' in quel momento".

E mentre Katie stava lentamente ponendo le basi di una nuova vita a livello di casa e lavoro, nutriva anche un'ambizione fin dall'infanzia. La nativa dell'Alabama aveva sognato per anni di avere dei figli, ma problemi di fertilità l'avevano frenata durante il matrimonio.

Il desiderio di maternità di Katie si è riacceso solo due settimane dopo essersi trasferita nella sua nuova casa. Quel giorno ricevette una email dalla sua chiesa, e venne subito attratta da un annuncio per un incontro informale sul tema dell’affidamento.

"Non conoscevo nessuno che avesse preso in affidamento dei bambini o fosse cresciuto in una casa famiglia", ha scritto Katie su ‘Wood + Grace’. "Non ne avevo la minima idea, ma in cuore mio sentivo di volerne sapere di più. Mia madre mi stava aiutando con i lavori di ristrutturazione, e quando le ho chiesto: 'Vuoi accompagnarmi a questa sessione informativa sull'affidamento?”, mi ha risposto: “Cosa???”

La madre di Katie ha subito voluto avvisare la figlia sulla complessità di divenire un genitore affidatario in un momento simile della sua vita: non era già abbastanza un nuovo lavoro e la ristrutturazione della casa? Ma nonostante la riluttanza iniziale, alla fine ha ceduto e ha accompagnato la figlia. E proprio in quell’incontro Katie rimase molto colpita.

"I racconti sentiti quella sera sull'affidamento mi hanno spaventato e fatto venire i brividi, ma allo stesso tempo sono penetrati nel profondo del mio cuore e non potevo smettere di pensarci", ha scritto Katie sul suo blog: "Ho continuato a pregare e a maturare l'idea di occuparmi di questi poveri bambini pur essendo una donna single con un lavoro a tempo pieno".

A quel punto per Katie era solo una questione di tempo prima di prendere la decisione destinata a cambiare la sua vita per sempre: "Dopo averci ragionato a fondo, il giorno della festa della mamma del 2015, ho completato la mia domanda per diventare una mamma adottiva e iniziare una nuova avventura", ha scritto. E circa un anno dopo, era già completamente immersa in questo suo nuovo ruolo.

In quel momento Katie si stava occupando del quarto bambino affidatole temporaneamente, e la sua mentalità stava lentamente cambiando. Mentre trascorreva il suo tempo con il piccolo, rimuginava su un'idea che avrebbe modificato significativamente i suoi piani futuri. Completata questa riflessione, la madre adottiva decise di parlare della sua nuova ambizione con l’assistente sociale.

"Desideravo una collocazione a lungo termine e potenzialmente una adozione definitiva", ha spiegato in seguito Katie: "Fino a quel momento mi ero concentrata solo su affidamenti temporanei, ma ero aperta all'affido in adozione se si fosse presentata l'occasione. Alla successiva visita dell’assistente sociale, ho espresso il mio desiderio di condividere la mia vita e la mia casa con un bambino per sempre".

Poco tempo dopo questa discussione, Katie ricevette un importante avviso. "L’assistente sociale mi inviò un messaggio vocale nel bel mezzo della giornata di lavoro ", ha ricordato sul suo blog: "Si trattava di un bambino abbandonato all'ospedale, una probabile situazione di affidamento definitivo".

In quel momento Katie si trovava di fronte a una reale opportunità di realizzare il suo sogno. "Il bambino era stato esposto a droghe, ma non mostrava segni di crisi di astinenza e sarebbe stato pronto per essere dimesso il giorno dopo", ha continuato a scrivere: "Ho immediatamente richiamato l’assistente sociale e gli ho detto: 'Lo voglio! Dammi cinque minuti e non chiamare nessun altro, per favore".

Dopo aver messo la madre al corrente della sua decisione, Katie si è recata all'ospedale il giorno seguente per conoscere il neonato. E subito dopo la madre adottiva lo ha accompagnato a casa sua. Aveva ancora un grande compito da affrontare: il piccolo era senza nome; le infermiere lo avevano semplicemente soprannominato "Baby Boy".

Katie era pronta anche per questo: aveva infatti già compilato una lunga lista di potenziali nomi per il nuovo arrivato. E mentre esaminava le varie scelte, un nome in particolare attirò la sua attenzione. Così il bambino venne chiamato Grayson.

Nel frattempo Katie aveva invitato la madre a rimanere in casa sua nei mesi successivi. Si stava infatti ancora occupando del precedente bambino in affido. "Non avevo idea di come avrei potuto prendermi cura di un bambino di 14 mesi e di un neonato da sola, quindi sapevo di aver bisogno del suo aiuto", ha ammesso la donna.

La mamma di Katie era pronta ad assistere la figlia, ma i mesi successivi si rivelarono comunque piuttosto impegnativi. In quel periodo Katie ha anche iniziato a cercare i genitori biologici di Grayson – un tentativo rivelatosi alquanto complicato. "Le informazioni lasciate all'ospedale erano false e non portavano a nulla", ha scritto in seguito sul suo blog.

"E nessuno ha risposto agli annunci pubblicati sul giornale o era tornato all'ospedale alla ricerca del bambino da loro stessi abbandonato", ha continuato Katie. A quel punto, la mamma adottiva ha iniziato a provare emozioni contrastanti sulla ricerca – lasciandola in una posizione difficile per il futuro.

"Una parte di me era sollevata dal fatto che nessuno si facesse avanti, in questo modo Grayson sarebbe stato mio per sempre senza ulteriori problemi", ha scritto Katie: "Ma non mi abbandonava una brutta sensazione dentro me: un giorno avrei dovuto dire a mio figlio che nessuno si era presentato all’udienza di affidamento conclusiva. Spiegargli che nessuno era venuto a cercarlo".

"Anche se il mio piccolo uomo era da tempo in cima alla lista dei miei desideri, sapevo che avrei temuto quella discussione per anni", ha aggiunto Katie. Nonostante queste logiche paure però, la mamma proseguì il suo cammino senza dubbi.

Dopo 11 mesi passati assieme, Katie ha adottato Grayson definitivamente. Aveva anche deciso di non prendere altri bambini in affido, perché Grayson doveva affrontare alcuni problemi legati alla sua esposizione alle droghe mentre era ancora nel grembo di sua madre.

Volendo concentrarsi totalmente su Grayson, Katie aveva pianificato di aspettare ancora qualche mese prima di aprire la sua porta a un altro bambino. Ma la sua decisione è rapidamente cambiata dopo una conversazione con l’assistente sociale. E ancora una volta, alla mamma è stata presentata una intrigante proposta.

"Dopo avermi chiesto come andasse l’adozione, ha iniziato a parlarmi di un collocamento di emergenza per una bambina di quattro giorni, abbandonata nello stesso ospedale in cui era nato Grayson, con l’identico problema di esposizione alla droga ", ha scritto Katie su ‘Wood + Grace’: "La bambina aveva bisogno di una sistemazione per quello stesso pomeriggio".

"Dentro di me ero completamente terrorizzata, i brividi avvolgevano il mio corpo. Ero sopraffatta al solo pensiero…", ha continuato Katie: "Eppure il cuore mi diceva anche di continuare ad ascoltare e di considerare la proposta. C'era qualcosa di particolare in questa situazione". Poco più tardi, quello stesso giorno, la mamma adottiva ha accolto la bambina, in seguito chiamata Hannah, a casa sua.

Esaminando la cartella clinica della neonata, Katie ha scoperto un'incredibile coincidenza. La piccola Hannah sembrava aver affrontato lo stesso livello di esposizione alle droghe subito da Grayson; anche le loro condizioni sembravano corrispondenti. Ma le somiglianze tra i due bambini non finivano qui, come Katie notò quella sera.

"Mentre esaminavo il braccialetto della bambina, ho notato che il nome indicato corrispondeva al nome lasciato all'ospedale dalla madre di Grayson", ha scritto Katie sul suo blog: "A quel punto ho continuato a verificare i documenti rilasciati dall'ospedale. Quando mi sono imbattuta nella data di nascita di sua madre, ho dovuto controllare meglio perché mi sembrava familiare".

Katie aveva assunto nel frattempo una donna di nome Ashley Chapa, che viveva nella casa per aiutarla con i due bambini. Dopo aver notato queste strane coincidenze, la madre adottiva ha tirato fuori tutta la documentazione relativa a Grayson e ha condiviso le informazioni con lei. In poco tempo, entrambe sono giunte a una conclusione potenzialmente incredibile.

Katie si accorse che la data di nascita della mamma di Hannah era differente di un solo giorno da quella di Grayson – e questa deduzione ha portato al fatidico dubbio. "Ashley e io ci guardavamo chiedendoci se stavamo pensando alla stessa cosa", ha spiegato in seguito Katie. "Potevano avere la stessa madre?".

Ashley non poteva credere alla possibilità che Grayson e Hannah fossero fratello e sorella. "È stato quanto di più surreale si possa immaginare", ha dichiarato a ‘Good Morning America’ nel gennaio 2019: "Katie ha tirato fuori dal suo raccoglitore le pratiche di Grayson e abbiamo lentamente compreso la realtà".

Katie ha condotto ulteriori ricerche prima di contattare l’assistente sociale e metterlo al corrente delle sue scoperte, ricevendo alcune informazioni sulla madre di Hannah destinate a rafforzare i suoi sospetti. E alla fine di quella stessa settimana, Katie e la bambina erano pronte per incontrare la donna.

Dopo questo appuntamento Katie era ancora più convinta della correttezza della sua teoria. Pochi giorni dopo, l'assistente sociale ha incontrato per la prima volta la presunta mamma di Hannah, pur dubitando che la donna fosse effettivamente il genitore biologico della bambina.

Ma dovette cambiare idea, poiché l'intuizione di Katie sembrava essere corretta. "L'assistente sociale mi ha chiamato poco dopo l'incontro e mi ha detto: 'Katie, potresti proprio avere ragione! Questa storia mi spezza letteralmente il cuore, e faccio fatica a crederci, ma a questo punto sono quasi sicura. Sarebbe proprio un miracolo'". La conversazione era destinata a non concludersi così.

"Circa 45 minuti dopo, l'assistente sociale mi ha richiamato e ha detto: 'Katie, ora sono sicura al 100%'", ha aggiunto Katie sul suo blog. "'Abbiamo appena trovato una corrispondenza con il cognome dato alla nascita di Grayson'. Mentre riattaccavo il telefono… già piangevo".

Dopo quella scoperta, Grayson e Hannah sono stati sottoposti a un test del DNA, destinata a confermare in modo definitivo che erano davvero fratello e sorella. Questa incredibile coincidenza ha convinto ancor di più Katie a portare a termine l’adozione. Verso la fine del 2018, ha potuto finalmente riunire ufficialmente i due bambini nella stessa famiglia adottiva.

"Hannah è l'opposto di Grayson", ha raccontato Katie a ‘Good Morning America’ nel gennaio 2019: "Lui ama rilassarsi, lei è completamente selvaggia. Non appena ho capito che era sua sorella, ho detto a me stessa: 'Devo assolutamente adottarla.' Una volta accolto Grayson e accettato di essere sua madre, era mio dovere accettare la sua famiglia".

I colpi di scena non sono ancora terminati in questa storia straordinaria. A Katie è stata comunicata l’esistenza di un altro fratellino, e alla fine ha finito per accoglierlo con Hannah e Grayson prima ancora di completare ufficialmente l’adozione di Hannah. Spera di poter rendere il bambino un membro definitivo della famiglia entro il 2019.

Katie ha riflettuto sulla sua particolare situazione: "Ero una donna single in una casa enorme con quattro camere da letto vuote, e ora ogni stanza della mia casa è piena. Non mi annoio mai. La gente mi chiede sempre: 'Come fai?'". Ha poi aggiunto: "Non avrei mai pensato di avere tre bambini, ma Dio sapeva perfettamente quanti ne avrei potuto gestire".